Informazioni Culturali
Informazioni storico - artistico - culturali dei primi del ' 900.

In Italia nel 1903 l'incarico di Primo Ministro fu affidato a Giovanni Giolitti che effettuò lavori di grande importanza come il traforo del Sempione ed il consolidamento delle finanze pubbliche.
Tuttavia si accentuò notevolmente il divario tra Nord e Sud, poiché si trascurò l'agricoltura e di conseguenza aumentò l'emigrazione, specie verso gli USA.
Alcuni figli di emigrati, però, divennero famosi, come Rodolfo Valentino, Frank Sinatra, ecc.
Tuttavia forse possiamo considerare il suffragio universale come il capolavoro politico di Giolitti, in quanto è venuto a coronare una fitta trama di operazioni, tendenti ad accrescere la fiducia nello Stato borghese.
Già verso il 1905 il futuro sembrò orientato sempre di più verso la macchina e proprio la macchina fu l'asse portante del Futurismo, un movimento d'avanguardia che ebbe grande risonanza nel campo della letteratura, delle arti figurative, della musica e dello spettacolo.
Il suo fondatore, Filippo Tommaso Marinetti, fu un letterato che, con la collaborazione di Gabriele D'Annunzio e di Jean Cocteau, disegnò uno sviluppo della civiltà in cui la macchina, massima creazione dell'uomo, non rappresentasse soltanto innovazione tecnologica, ma strumento di trasformazione della coscienza.
Nel 1913 il "Patto Gentiloni" consentì ai cattolici, assenti dalla vita politica dai tempi del "non expedit" di Papa Pio IX, di tornare a votare.
Infatti essi promisero di appoggiare i candidati liberal - moderati, in cambio dell'impegno del Governo italiano a non insistere sull'introduzione del divorzio ed a sostenere l'istruzione religiosa nelle scuole.
In Italia, però, bisognava cominciare a fare i conti con le formazioni socialiste, tuttavia ben altre nubi si stavano addensando sull'orizzonte internazionale.
L'attentato di Sarayevo ( 28 giugno 1914 ), contro l'arciduca austriaco Francesco Ferdinando, innescò una miccia esplosiva.
Fu la guerra, a cui l'Italia partecipò dal 24 maggio 1915.
Intanto, sulle trincee del Carso, Giuseppe Ungaretti scriveva alcune fra le sue più belle liriche.
Nell'ottobre 1917 Lenin conquistò il potere in Russia, provocando un vero e proprio terremoto politico.
Iniziò così l'era dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) improntata su un rigido collettivismo di matrice comunista-marxista che costrinse molti artisti a lasciare la Russia come Diaghilev - Pavlova - Karsavina - Nijinsky - Fokine che svolsero la loro attività creativa e spettacolare, specialmente in Francia, a Parigi.
Il mondo uscì profondamente cambiato dalla tragica esperienza della "Grande Guerra".
Nel 1920, in campo internazionale, si verificarono alcuni fatti che influenzarono notevolmente le vicende successive. A Ginevra venne costituita La Società delle Nazioni; in India Gandhi mise in atto la prima campagna di disubbidienza civile per liberare il Paese dalla dipendenza coloniale inglese; a Monaco di Baviera, infine, Hitler fondò il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori.
In Italia nel 1921 nacque il Partito Comunista d'Italia ed il Partito Nazionale Fascista che, due anni dopo, già si serviva del braccio armato della "Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale".
La festa del 1° Maggio venne soppressa ed al suo posto si celebrò il 21 aprile, l ' annuale della fondazione di Roma.
Allora, Giovanni Gentile ideò la Riforma scolastica, che prevedeva una scuola elementare di 5 anni, un'istruzione secondaria di 8 anni e l'Università.
Alla fine della scuola secondaria fu introdotto l'Esame di Maturità con Commissioni esterne.
Il primo trentennio del Novecento fu molto ricco di innovazioni in ogni campo: nelle arti figurative, nel balletto, nella narrativa.
Nelle arti figurative si portò a dissoluzione l'immagine reale, si scompose lo spazio in forme geometriche, per lo più cubiche e proprio da questo derivò il nome al movimento pittorico del "Cubismo" il cui fondatore e figura di spicco fu il pittore spagnolo, ma parigino d'adozione, Pablo Picasso.
I cubisti introdussero nel quadro punti di osservazione diversi, frantumando e scomponendo il mondo reale, con il risultato di far risaltare la complessità ed i vari aspetti della verità.
I risultati pittorici dei cubisti suscitarono l'interesse di molti letterati ed artisti, tra i quali ricordiamo la figura poliedrica di Jean Cocteau, che manifestò il suo talento nella pittura, nella poesia, nel teatro. Infatti egli si situò al cuore dei vari movimenti culturali del suo tempo con l'intento anche di sorprendere e di scandalizzare.
Nel campo del balletto, Vaslav Nijinsky ottenne un successo strepitoso con la creazione di "Jeux" e del "Sacre du printemps", anticipando così, con grande genialità, lo stile moderno in Europa, come già Isadora Duncan in America.
Quegli anni furono decisivi anche per il rinnovamento del romanzo europeo.
Infatti, esauritasi la pur importantissima esperienza del Realismo ( Naturalismo e Verismo ) incentrata su solide strutture narrative, garantite dal narratore onniscente, si passò alla dissoluzione del romanzo tradizionale ottocentesco.
I nuovi narratori raccontano in prima persona, tematizzano il tempo e relativizzano l'interpretazione degli eventi fino al labirinto inestricabile delle molte verità, tutte vere e tutte false, servendosi di tecniche rivoluzionarie come il "flusso di coscienza" basato sull'uso del "monologo interiore".
Una tecnica narrativa, questa, costituita da libere associazioni mentali sciolte da collegamenti razionali, logici e retta soltanto dalla totale libertà degli accostamenti nati dall'inconscio o dal sogno.
Tale tecnica fu utilizzata dall'irlandese James Joyce che, con l' "Ulisse", ha demolito e destrutturato la forma tradizionale del romanzo, creando con questo libro un grandioso laboratorio di stili diversi, un sontuoso "pastiche" realizzato attraverso un intrecciarsi sapientissimo di punti di vista.
Da tali premesse presero le mosse autori come Pirandello che fece della finzione e della maschera gli elementi portanti della sua narrativa e del suo teatro; Svevo che con "La coscienza di Zeno" violò le strutture tipiche del romanzo ottocentesco, quali l'unità psichica del personaggio, lo svolgimento temporale, il rapporto tra gli avvenimenti e le cause che li determinano.
Il romanzo sveviano, pertanto, sovverte totalmente le certezze del lettore, nonché la tradizionale concezione romanzesca, infatti la "Prefazione" anticipa già la conclusione del romanzo.